E’ possibile effettuare con partenza da Aringo numerose escursioni sul gruppo del Gran Sasso o dei Monti della Laga. Le uscite, con vari gradi di difficoltà, non superano comunque mai la durata di gg. 1 (spostamenti compresi) e prevedono la presenza di un esperto il quale darà tutta l’assistenza del caso, valutando di volta in volta l’escursione da fare a seconda dell’eterogeneità del gruppo.
Alcune proposte di Renato Di Giammarco
• Gran Sasso: da Campo Imperatore al rifugio Duca degli Abruzzi e ritorno per la sella di Monte Aquila.
• Gran Sasso: da Campo Imperatore al Vado di Sole con scorcio sul Corno Piccolo e Prati di Tivo. Ritorno per lo stesso percorso.
• Gran Sasso: da Campo Imperatore alla cima del Corno Grande per la via normale e ritorno per la stessa via.
• Gran Sasso: da Prati di Tivo al rifugio Franchetti con possibilità di arrivo al ghiacciaio del Calderone e ritorno per la stessa via.
• Monti della Laga: da Cesacastina, risalita del monte Gorzano per la valle delle Cento Cascatelle e ritorno per la stessa via.
• Monte Vettore: da Forca di Presta (rifugio Zilioli), discesa fino al lago Pilato e ritorno per la stessa via.
• Monte Cabbia: da Borbona, salita attraverso i boschi, bel panorama sulla cima e ritorno per la stessa via.
• Gran Sasso: salita sul monte Scindarella e ritorno a Campo Imperatore.
Itinerari illustrati da Franco Viola
Passeggiando per Aringo e dintorni viene spontaneo alzare gli occhi e chiedersi: che montagna è quella?
Già dai giardini, guardando verso la Piana di Montereale, ci appare l’imponente mole di Monte S. Franco (m. 2132), ultima propaggine del gruppo del Gran Sasso. Salendo poi per la strada che porta al lago di Campotosto, possiamo ammirare un panorama che non può lasciarci indifferenti e che comprende alcune tra le più importanti catene montuose del centro Italia.
Qui di seguito presenterò un paio di escursioni di media difficoltà per esplorare il vostro “senso della montagna”: fornirò poche ma utili informazioni su tragitto, difficoltà, durata, nonché alcune raccomandazioni indispensabili per andare in montagna, come quella di non abbandonare mai il percorso segnato, soprattutto in caso di nebbia o di pioggia; di non lasciare in giro nessun tipo di rifiuto, tutto ciò che portate dovrà essere rimesso nello zaino (sarà la vostra casa!); di indossare scarpe comode e adatte per camminare e infine di ricordarsi sempre di avere rispetto per la montagna.
1. Monte Aquila
Breve salita che porta ad una delle cime più panoramiche del Gruppo (m. 2495)
Tempo di salita: 1 ora e mezza – 2 ore
Tempo di discesa: 1 ora e 15 minuti – 1 ora e mezza
Dislivello: m. 365
Partenza: parcheggio dell’albergo di Campo Imperatore (m. 2130).
Dal piazzale ci si dirige verso l’osservatorio e la piazzola di atterraggio degli elicotteri e si sale per un sentiero a svolte verso il Rifugio Duca degli Abruzzi. Lasciando il sentiero che punta verso il rifugio, si prende un’evidente biforcazione sulla destra (tratto in comune con la Via Normale che porta al Corno Grande) che taglia a mezza costa la cresta, si aggira uno spigolo roccioso e di fronte a noi possiamo già notare la grande croce che segna la cima. Si prosegue sempre per l’evidentissimo sentiero fino alla Sella del Monte Aquila, facendo attenzione mentre si sale a non far cadere i sassi dal sentiero e stando nello stesso tempo attenti a quelli che potrebbero far cadere sopra di noi. Arrivati alla Sella ci troviamo di fronte il rilievo che va verso ovest, la parte centrale del massiccio del Gran Sasso con le quattro cime e la Piana di Fonte Vetica con la cresta orientale.
Proseguiamo quindi lungo il sentiero che volge verso l’imponente massiccio del Corno Grande fino al punto in cui il sentiero punta verso la Sella di Corno Grande e seguiamo l’evidente sentiero sulla destra che, risalendo i dossi erbosi della spalla, ci accompagna fino alla cima. Il panorama è da mozzafiato: davanti a noi tutta la parete del Corno Grande che sprofonda nel Vallone dell’Inferno, la via attrezzata che porta al Bivacco Bafile di colore rosso e alla Forchetta del Calderone e infine tutta la piana che degrada verso il mare. Per il ritorno si può seguire il percorso dell’andata oppure come variante si può passare per la Sella di Monte Aquila, puntare verso il Rifugio Duca degli Abruzzi e da qui seguire il sentiero che ci riporta fino al piazzale. Andare in montagna non significa solo arrivare sulle cime, si possono fare anche piacevoli passeggiate lungo le valli che le circondano. Una delle valli più famose della nostra zona è la Val Maone, tradizionale percorso della transumanza tra il mare e gli altipiani abruzzesi. La valle divide il gruppo montuoso del Gran Sasso passando tra alcune delle più belle cime del massiccio.
2. Val Maone
Lunga passeggiata attraverso la valle
Durata della traversata: 4 – 5 ore (solo andata)
Dislivello salita: m. 150 ca. (dai m. 2120 di Campo Imperatore ai m. 2260 di Passo della Portella)
Dislivello discesa: m. 800 (dai m. 2260 di Passo della Portella ai m. 1500 dei Prati di Tivo)
Partenza: il piazzale dell’albergo a Campo Imperatore.
Si passa accanto all’osservatorio e si prende il sentiero, sempre molto panoramico, che va a sinistra verso Pizzo Cefalone. Il sentiero segue le spalle che sostengono il Monte Portella (m. 2385) e il Rifugio Duca degli Abruzzi, sino ad arrivare al Passo della Portella (m. 2260) dove la visuale si apre sulla splendida valle che scende verso i Prati di Tivo. Arrivati al Passo della Portella la gita si può concludere e ritornare seguendo il sentiero percorso per la salita. Decidendo di proseguire invece, si può scendere nella valle e, dopo una prima parte caratterizzata da un’ampia visuale sul Corno Grande e sul Pizzo di Intermesoli, segue una seconda parte con una visuale più ristretta, ma di uguale interesse panoramico, verso i pilastri del Pizzo di Intermesoli a sinistra e le placche di roccia del Corno Piccolo a destra, dove spesso si possono incontrare cordate in azione. Proseguendo sul sentiero incontriamo le sorgenti del Rio Arno dove possiamo trovare ristoro con una bella e rinfrescante bevuta. Lasciamo a sinistra il bivio per Pietracamela e iniziamo a salire sino a trovare un bosco di faggi, finito il quale si è praticamente al piazzale dei Prati di Tivo.
La particolarità di questa passeggiata sta nella lunghezza del suo tragitto: è consigliabile quindi valutare bene il tempo che ci vorrà per il ritorno prima di avventurarsi ed eventualmente farsi venire a prendere da qualcuno con un mezzo ai Prati di Tivo, punto d’arrivo della nostra gita. E’ preferibile inoltre effettuare questa gita in tarda primavera per ammirare le splendide fioriture che si possono trovare lungo il sentiero.
La montagna non è quindi solo cime, ma anche valli e boschi. Andare in montagna è sicuramente fatica e rinuncia, ma lo spettacolo che ci si presenta ci ripaga di tutto e chissà che non ci “prenda la fantasia” di fare altre escursioni per vedere altri luoghi e scalare altre cime, ma questa è un’altra storia!