“L’ospedale si farà dov’è”. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha risposto così all’interrogazione dell’opposizione che alcuni mesi fa aveva presentato un documento nel quale chiedeva all’amministrazione comunale di riflettere sul posizionamento del Grifoni e di valutare l’ipotesi di spostarlo a Torrita dopo la presa di posizione dei sindaci della Valle del Tronto e del Velino che in una lettera avevano perorato quest’ultima ipotesi. “Non riteniamo opportuno fare altre valutazioni – ha tagliato corto Pirozzi – dobbiamo prima di tutto rispettare dei tempi certi che ci arrivano anche dai fondi che darà la Germania. Pensare di spostare il Grifoni altrove significherebbe ricominciare tutto da capo; i tempi si dilungherebbero oltre misura, occorrerebbe individuare un terreno, ottenere tutte le autorizzazioni e soprattutto rifare un intero progetto”. Insomma, un’ipotesi che il primo cittadino non si sente nemmeno di prendere in considerazione, aggiungendo poi altre motivazioni. “Le richieste avanzate da alcuni sindaci – continua Pirozzi – vengono da Comuni che sono più lontani da Amatrice che da Rieti, dove c’è un ospedale funzionante e in grado di andare incontro alle esigenze di queste popolazioni; è vero che Torrita sarebbe più vicina ad altre frazioni, ma allora cosa diremmo di Campotosto e di altri borghi di un quadrante che si allontanerebbe se spostassimo il nosocomio?”. “Ricordiamo che abbiamo firmato un protocollo con la Regione e con il Governo, che ci impegna. Quello che posso dire è di cercare di fare presto anche con l’attuale posizionamento, e parlo della progettazione dell’appalto”.
La minoranza, naturalmente, non si è detta soddisfatta della risposta del sindaco. La tensione è proseguita anche con l’adozione del bilancio 2017-2019 che ha visto sempre l’opposizione rivendicare una pianificazione delle donazioni per i prossimi anni. Il sindaco ha esortato la minoranza a formulare delle ipotesi e la possibilità di suggerire altri regolamenti, come quelli emanati nei mesi scorsi, che hanno visto l’aiuto della popolazione. Ma il consiglio comunale di domenica sera potrebbe essere ricordato a lungo per l’adozione di un documento che potrebbe rivelarsi essenziale per il futuro. L’elaborazione è stata comune e quindi anche l’approvazione unanime. Si tratta della “Carta dei valori per la ricostruzione del centro storico di Amatrice” illustrata dal consigliere Filippo Palombini. “E’ un documento in cui cerchiamo di ritrovare un’unità; la madre di tutte le battaglie è quella di ricostruire il nostro borgo – ha sottolineato Palombini – Amatrice aveva un carattere e un’identità che non può essere dimenticata: è anche evidente che non possiamo ricostruire le case com’erano e che dobbiamo anche utilizzare le nuove tecnologie. Amatrice deve essere ricostruita dagli amatriciani e al centro del processo ci saranno loro, ma non possiamo nemmeno rinunciare al contributo del mondo accademico”. Al centro della carta dei valori sarà anche l’edificio donato da Enrico Brignano, che diventerà nelle intenzioni un’officina-laboratorio dove sarà posizionato un plastico realizzato dalla Fondazione Santarelli, che raffigura Amatrice negli anni ’40 del secolo. Un modello dal quale partire in maniera condivisa per tutti i futuri progetti
dal Corriere di Rieti – 20 febbraio 2018