nascita

Ad Aringo nei giorni che precedevano la nascita, che avveniva in casa con l’aiuto della levatrice, si provvedeva a preparare ogni cosa: tutto doveva essere in ordine senza nulla di annodato con funi o lacci e soprattutto non ci doveva essere niente di traverso, come pali o bastoni, perché secondo la credenza popolare avrebbero ostacolato il parto.

Se nasceva un maschio l’evento era accolto con gioia: “l’ommo vale” diceva un vecchio motto. Se nasceva una bambina c’era sempre poco entusiasmo in quanto “le femmine tengono solo capelli lunghi e cervelle poche“.

Si dava molta importanza ai pasti della futura mamma, poiché si auspicava che tutto quello che la puerpera mangiava diventava sangue ’i latte (caratteristica era una densa e nutriente brodaglia di pasta grattugiata detta frascarelli).